sabato 16 agosto 2014

Cercando Alaska - Jhon Green

Ehi V. come ti va? Tutto bene? Spero proprio di si.
Io a dire la verità non sono proprio di ottimo umore, data la pioggia e il maltempo che sembrano non accorgersi che è estate. Stamattina l'unica cosa che volevo fare era continuare a leggere il libro che avevo iniziato qualche giorno fa e con mio grande sgomento e, si dai, anche un po' di tristezza l'ho finito. E cosa può esserci di meglio per far tornare il buon'umore della stesura di una recensione di un buon libro? Esatto. Niente, proprio niente.
Così, ho preso in mano la mia enorme tazza di tè, mi sono seduta comodamente alla scrivania e ho cominciato a scrivere (con un pizzico di senso logico qua e là) le impressioni che ho avuto leggendo “Cercando Alaska”.
Spero che potranno interessarti le mie opinioni, e magari anche esserti utili.
Ma bando alle ciance, non è il momento di inutili divagazioni, ti lascio alla recensione.
E se ti va (ti sto puntando una pistola alla testa ovviamente) aggiungi un commentino, sai una relazione a senso unico a volte è un po' monotona ;)

Cercando Alaska


Titolo: Cercando Alaska
Autore: Jhon Green
Editore: Rizzoli
Pagine: 299 p.
Prezzo: 15 euro

Trama:
Miles Halter, sedici anni, colto e introverso, comincia a frequentare un'esclusiva prep school dell'Alabama. Qui lega subito con Chip, povero e brillantissimo, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, divertente, sexy, attraente, avventurosa studentessa di cui tutti sono innamorati. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice, e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?

Biografia autore:
Green nasce ad Orlando per poi frequentare la Indian Springs School, un collegio e scuola diurna fuori da Birminghan in Alabama. Si diploma al Kenyon College nel 2000 specializzandosi in Inglese e studi religiosi.
Dopo aver lasciato l'università, Green passa cinque mesi lavorando come cappellano in un ospedale infantile per poi iscriversi alla University of Chicago Divinity School, che però non frequenterà. La sua esperienza lavorativa con bambini affetti da malattie mortali lo ispirerà in seguito a scrivere Colpa delle stelle.
Green vive per svariati anni a Chicago, lavorando per il giornale Booklist come assistente editoriale di recensioni letterarie e production editor, mentre scrive Cercando Alaska. Durante il suo soggiorno a Chicago, recensisce centinaia di libri, in particolare di narrativa, sull'Islam o gemelli siamesi. Inoltre scrive recensioni di libri per il The New York Times Book Review e scrive per il National Public Radio's All Things Considered e per WBEZ, una stazione radiofonica pubblica di Chicago. Green si trasferisce poi a New York, dove vive per due anni mentre la moglie frequenta una scuola di specializzazione.

Recensione:
Fin dal primo momento è lampante che nella stesura di questo libro ci sia lo zampino di Jhon Green.
Dopo aver letto “Colpa delle stelle” mi ritengo del tutto dipendente dalle storie e dai personaggi che la sua mente crea. La sua scrittura, poi, possiede una freschezza innata che riesce a non rendere pesanti argomenti importanti e delicati, come la morte o la malattia, e allo stesso tempo a non stereotiparli o a trattarli in maniera del tutto superficiale.
In altre parole è uno dei miei autori preferiti in assoluto.

Nonostante le stellari aspettative che avevo nei confronti di questo libro non sono stata per niente delusa. La storia è descritta interamente dal personaggio principale, Miles, ragazzo che fa collezione delle ultime parole di personaggi famosi e, che per cercare il suo “grande forse”, lascia le sicurezze della casa dei genitori e della vita di sempre per frequentare il collegio dove anche suo padre aveva studiato da adolescente. Qui incontrerà subito un nuovo ( e forse il primo ) amico, Chip, il suo nuovo compagno di stanza, che gli presenterà in seguito altre persone, come il vecchio compagno di avventure Takami e la bellissima e imprevedibile Alaska per cui sarà impossibile non prendere una cotta.

La vita all'interno del collegio sembra trascorrere in modo relativamente normale, tra scherzi, sigarette, insegnanti pazzi e qualche piccolo mistero da risolvere, fino a quando qualcosa non sconvolgerà completamente la routine che ormai si era creata. Questo importante e terribile evento verrà preannunciato dai titoli di ogni capitolo, dall'inizio fino alla metà del libro, che invece di anticipare i fatti che verranno a verificarsi, nei singolo paragrafi, sembrano costituire, nell'insieme, un vero e proprio conto alla rovescia.

Miles, Alaska e Chip, meglio conosciuto come il colonnello, sono tutti personaggi ben caratterizzati; la loro personalità comprende mille sfumature che noi potremo, pagina dopo pagina, esplorare. L'unico personaggio, infatti, che potrebbe definirsi “bidimensionale” per la mancanza di un vero e proprio carattere e, anche, di un vero e proprio ruolo all'interno della storia è senza dubbio alcuno Takami. Il ragazzo, infatti, dopo la prima metà del libro ( dove non ha alcuna rilevanza effettiva ) assume le sembianze di un “personaggio a scomparsa”; sembra apparire solo quando i veri protagonisti ne hanno bisogno per degli scherzi, oppure per aggiungere un pezzo di puzzle al mistero che Miles e Chip si trovano a dover risolvere.

Questa pecca, tuttavia, è da considerarsi una rarità dato il livello del resto del libro.
La velocità di lettura di “Cercando Alaska” è, infatti, da attribuire non solo alla scrittura scorrevole ma, agli intrighi coinvolgenti e, sopratutto, alla veridicità dei personaggi e a quella degli eventi quotidiani, che, per la loro semplicità, sono riusciti a farmi sentire completamente a mio agio, quasi come se mi trovassi a casa mia.

Anche se non è perfetto, sono convinta, che questo libro merita di essere letto.

Dal libro: Ora, io credo che noi siamo qualcosa di più della somma delle nostre parti. Se prendiamo il codice genetico di Alaska, e ci aggiungiamo le sue esperienze, i rapporti che ha avuto con gli altri, la forma e le dimensioni del suo corpo, non otteniamo Alaska. C'è dell'altro, qualcosa di completamente altro. C'è una parte di lei più grande della somma delle parti che di lei conosciamo. E quella parte dev'essere in qualche posto, perché non si può distruggere.


 Grado di sessualità:  3
  Voto: 4                                        

2 commenti:

  1. Ciao Lola, piacere io sono Nora ed ho un blog di libri anche io, puoi vederlo qui http://thegalwholivesofbooks.blogspot.it/ adoro il tuo blog, è adorabile e la tua presentazione è davvero carinissimaaa *_* il libro cercando Alaska l ho letto l anno scorso e mi è piaciuto molto, ottima recensione :-) ora vengo a iscrivermi al tuo blog complimenti ancora ^^

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    1. Ciao Nora, benvenuta nel blog e grazie per i complimenti, sono felice che la mia presentazione ti sia piaciuta :)
      Concordo con te sul fatto che "Cercando Alaska" è davvero un buon libro!
      Verrò con piacere a visitare il tuo blog ^ ^

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