giovedì 14 gennaio 2016

Recensione: "Tre volte all'alba" di Alessandro Baricco

Ciao a tutti, miei carissimi lettori.
Come state? tutto bene? spero di si.
Oggi io mi sono concessa un pomeriggio molto rilassante all'insegna della lettura, della scrittura e della musica (cosa c'è di meglio?) e dato che ho appena terminato un libro molto famoso e particolarmente amato, ho pensato di non aspettare oltre per scrivere la recensione, in modo da potermi confrontare subito con voi.

Titolo: "Tre volte all'alba"
Autore: Alessandro Baricco
Editore: Feltrinelli
Pagine: 94
Prezzo: 6,50 


TRAMA:
"Venga, le ho detto. Perché? Guardi fuori, è già l'alba. E allora? È ora che lei torni a casa a dormire. Cosa c'entra che ora è, sono mica una bambina. Non è questione di ore, è una questione di luce. Che cavolo dice? È la luce giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello. La luce? Non c'è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo". Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima.

RECENSIONE
La mia esperienza:
Le mie amiche ovviamente non possono dirsi delle drogate di romanzi (come la sottoscritta) ma a molte di loro piace leggere e, dato che ormai mi conoscono, spesso non si fanno tanti problemi a fermarmi per esprimermi il loro amore per un romanzo, o anche semplicemente per consigliarmi (obbligarmi) a leggerne uno.

Devo ammettere che anche se molte volte i nostri gusti non combaciano, specialmente per quanto riguarda i generi, cerco sempre di accontentarle (e non perché ho paura che in caso contrario potrei ritrovarmi senza una mano, s'intende...) e così è andata anche questa volta.

Sono mesi che una delle mie più vecchie amiche cerca di convincermi a leggere un libro qualsiasi di Alessandro Baricco, così ieri sera, dopo un pomeriggio passato sui libri di scuola, ho deciso di concedermi una piccola ricompensa. Sono andata a sognare ad occhi aperti tra gli scaffali della Feltrinelli e, come capirete, quando ho individuato un piccolo scaffale dedicato solo a questo famosissimo autore, mi è sembrato un piccolo segno del destino e mi sono decisa a dargli una possibilità.

Scrittura
Baricco ha uno stile particolare. Questo romanzo è quasi esclusivamente costituito da delle conversazioni (che spesso sfociano in aforismi) e sono molto particolari. Infatti, non aspettatevi le solite virgolette oppure i trattini che solitamente distinguono i pensieri e le azioni dei personaggi da ciò che dicono, poiché qui al massimo troverete dei punti e a capo. Certo, si capisce comunque, ma ci vuole qualche pagina per sentirsi a proprio agio con questa particolare scrittura.

La scrittura in generale è molto lineare, semplice. Non ci sono periodi lunghi e complessi che potrebbero rendere il romanzo meno "leggero" e di conseguenza lo consiglio a tutti i lettori che hanno voglia di leggere qualcosa di corto (si finisce in un paio d'ore) e che, allo stesso tempo, non hanno paura di essere confusi alla fine di una lettura.

Ebbene si, devo ammettere che questo libro mi cela ancora parecchi misteri. La sinossi infatti recita: "Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima" e qual'è il problema? direte voi.
Il problema, miei cari lettori, è che la donna che è presente in tutti e tre i capitoli non incontra mai una terza volta lo stesso personaggio. Perciò ho passato parte di questo pomeriggio anche a riflettere sul significato della trama (perché dev'esserci una spiegazione logica) e, dato che sto praticamente impazzendo, credo che  rileggerò il romanzo in modo da farmi un'idea più chiara (se avete dei suggerimenti, delle interpretazioni sono tutta orecchi).

Personaggi
Un'altra particolarità del romanzo è che è diviso in tre parti. Ogni capitolo (sono tre) inizia una storia che è apparentemente indipendente dalle altre e che, tuttavia, sembra avere un filo conduttore (quello di cui vi parlavo prima), ovvero una ragazza, una donna, ed una signora intenta ad andare in pensione, che in realtà non sono altro che la stessa persona a distanza di qualche anno.
In ogni capitolo si capisce qualcosa in più su di lei grazie a degli incontri che sono tutto fuorché tradizionali e noiosi.

Francamente ho paura di non potervi dire molto di più sui personaggi di questo libro dato che sono solamente tre e, se ve ne parlassi, non potrei fare a meno di rovinarvi la lettura con degli enormi spoiler. Quindi fidatevi della mia parola: sono uno più interessante dell'altro.

Conclusione
Mi sento di consigliare questo romanzo nonostante non posso dire di averlo amato alla follia, come invece mi è successo con tanti altri libri. Mi è piaciuto, questo si. Una lettura fresca e vivace che non annoia.


domenica 10 gennaio 2016

Recensione: "Lincolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" di Murakami Haruki

Buongiorno, mio caro Visitatore,
come stai? Tutto bene? Spero di si. È da tantissimo tempo che non pubblico niente sul blog e devo ammettere che l'emozione è tanta. Spero di non essermi troppo arrugginita e che tu abbia ancora voglia di seguirmi nei miei deliri letterari. So che qualche Visitatore ha scritto dei commenti nei miei mesi d'assenza, e gli chiedo scusa per non aver risposto prima, ma sicuramente lo farò al più presto. Ho deciso di riprendere a tutti gli effetti la mia carriera di blogger, quindi sarò più presente d'ora in poi. Ma ad ogni modo bando alle ciance, è ora di passare ad argomenti più... librosi.

Oggi vi propongo la recensione de "Lincolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" nella speranza che le mie impressioni possano rivelarsi in qualche modo utili ed interessanti.
Quindi partiamo subito!




Titolo: "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio"


Autore:  Murakami Haruki


Casa editrice: Einaudi


Copertina: Rigida


Pagine: 260


Prezzo: 20 €









TRAMA:
A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare.


RECENSIONE:

La mia esperienza
Ho comprato questo libro spinta da un'irrefrenabile e primordiale istinto che, dopo il mio primo approccio con il mondo degli scrittori orientali (e in particolare con Murakami), con voce persuasiva mi ha sussurrato all'orecchio di lasciarmi trasportare dalla calma e dalla serenità che sicuramente questo romanzo sarebbe riuscito a infondermi. Che dire? Non potevo avere più ragione di così.
In particolare questo autore, riesce sempre ad allontanarmi dai problemi e dalle ansie del vivere quotidiano cullandomi con uno stile di scrittura e di narrazione unico, e attraverso dei personaggi estremamente intelligenti e riflessivi che non si fanno problemi ad affrontare argomenti difficili e complessi (spesso riguardanti la filosofia). Ma non temere V, le conversazioni oppure i pensieri del protagonista non annoiano e, anzi, molto spesso riescono ad appassionare e a stimolare il lettore. 

Quando, con un'imbarazzante pigiama indosso e con una tazza di tè caldo in mano mi sono messa davanti alla libreria della mia camera, e con aria concentrata  e decisa ho pescato questo romanzo, sicuramente non credevo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Ammetto che, forse perché in quel momento non ricordavo molto (eufemismo del secolo) della trama, o forse perché dopo alcuni mesi che non leggevo niente che non fosse collegato alla scuola, mi sono limitata a godermi la lettura sin dalle prime pagine (senza troppe aspettative), mi sono innamorata di ogni sua riga, parola, capitolo. Senza eccezioni. Mi azzarderei a dire che "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" mi ha davvero aperto un mondo fatto di pacatezza, raffinatezza, crescita, maturità e tanta tanta riflessione.

La scrittura
Il romanzo è divisibile in due parti: il passato (ambientato all'epoca in cui il protagonista frequentava gli ultimi anni della facoltà di ingegneria) e il presente ( in cui Tazaki è ormai un uomo di trent'anni che, ottenuto da diversi anni il lavoro dei suoi sogni, cerca di instaurare una relazione amorosa stabile e sicura ). 

I capitoli sono un continuo e costante alternarsi delle due diverse situazioni; un metodo di scrittura che, lo ammetto, mi piace particolarmente; sopratutto perché a mio avviso riesce a rendere i personaggi molto più vivi e vicini a chi legge. Tuttavia sono convinta che questa tecnica non sia per niente semplice; molte volte, infatti, mi è capitato di rimanere delusa per l'uso poco esperto che ne viene fatto da autori emergenti. Tuttavia, non è certo questo il caso di Murakami Haruki, il quale ormai si è fatto le ossa in veste di autore.

Non nego che possa essere un po' difficoltoso per alcuni, abituarsi al tipo di scrittura e al modo di pensare, tipico del mondo orientale; persino io (che come forse avrete notato) sono una grande ammiratrice di questo genere di libri, ci ho messo un po' ad apprezzare i periodi lunghi, i modi di fare e di vivere, il linguaggio spesso utilizzato dai personaggi...
Eppure ti posso assicurare, caro Visitatore, che dopo un primo momento di perplessità, sé inevitabile innamorarsi follemente del tutto.

I personaggi
Tazaki, il protagonista, è un uomo taciturno e solitario, che non riesce a fare amicizia con facilità ma, allo stesso tempo, che quando si lega ad una persona non riesce a fare a meno di dedicargli tutto se stesso. O almeno questo vale per le amicizie.
Ci viene quasi subito fatto notare, infatti, che non solo, nel corso degli anni, intratterrà poche relazioni sentimentali, ma che quando lo farà non riuscirà mai ad innamorarsi davvero, sebbene sia una persona seria e non abbia paura di impegnarsi.
Il protagonista non da molto peso alla cosa, o almeno non attribuisce al problema alcun legame con l'avvenimento che gli ha cambiato la vita anni prima, quando ancora frequentava il liceo. O forse sarebbe meglio dire distrutta?

Non pensa nemmeno più a quel fatto nella sua tranquilla vita quotidiana, fino a quando non comincerà ad uscire con una donna di nome Sara. Una persona decisa ed intelligente che, dopo una sua confessione da parte del protagonista, riguardante l'avvenimento che tanto lo ha fatto soffrire, gli consiglia di fare un ultimo tuffo nel passato per risolvere delle situazioni che ancora adesso, secondo lei, lo stanno influenzando negativamente.

Tazaki, dopo alcuni giorni, decide di assecondarla e ci guida in una ricerca e in un'indagine sul suo passato che non può fare a meno di appassionare.

La particolarità di questo romanzo sta anche nel fatto che  non ci sono coprotagonisti stabili, a parte, forse, Sara (la quale, però, non si vede spesso nel corso dei capitoli) e di conseguenza non mi sembra fondamentale descrivere tutte le persone che entrano a far parte della vita di Tazaki. Credo, anzi che lasciarveli conoscere, scoprire pagina dopo pagina sia la scelta più giusta in questo caso.

Conclusione
Un romanzo assolutamente consigliato.


Consiglio musicale durante la lettura: https://www.youtube.com/watch?v=FDWUvc5wv7U